| | | so the world goes round and round with all you ever knew -
Pensi di riuscire a sparire così? Pensi che io sia cieca? Pensi che sia muta, o sorda? Tra tutto quello che mi può mancare, forse solo zoppa potresti chiamarmi: perché sì, ancora non riesco ad alzarmi e correrti incontro. Ma vedo il tuo sorriso, ed i miei occhi tremano, leggono il viso falso con il quale ti travesti, cercano di essere te per un istante, quello che basta per capire se c'è veramente un tizzone in te, o solo cenere. Ma anche così fosse, codarda di una fenice, non ti illudere: risorgeresti dalle tue stesse polveri, come faccio io ogni mattina. E sussurro, le mie labbra fremono, il mio amore silenzioso secca la gola e brucia i miei canti, quelle note che si spengono in solitudine in altri sguardi fuggiaschi e spettri di tacite preghiere. Oh, no, tu non sai quante cose di me ho affidato al vento, supplicandolo che spirasse oltre i vetri della tua finestra, a mormorarti giorno e notte nelle tue noie suicide la mia storia, i miei peccati, i miei domani che non verranno mai. Quante stupide lettere, carta e sogni, cigni di sabbia e miele, ti ho scritto quando la luna faceva troppa luce per non svegliare il sonno degli innocenti; quante felicità non leggerai, per colpa del mio timore. Ascolto; la tua risata, le tue parole, i tuoi silenzi. Forse è questo che non ti manca: le dolcezze non dette, la paura che taci, il sentimento che tenti di reprimere con illusioni e bugie. E' quel silenzio che io amo, e detesto; quello di te che si nasconde, tu stesso che fuggi, ciò che potresti fare, e non fai. Sei una pagina bianca, tu; tutto e niente. E non hai idea di quanto sia essenziale tu, per me, la ragazza che non vuole piangere, che di scrivere nell'aria fragile e su questi muri di pregiudizi ne ha abbastanza. Tu vivi. Tu sei. Esisti, forse non vuoi, ma cammini anche tu su questa terra. E quanti passi abbiamo mosso insieme, quanti voli d'angelo oltre le apparenze con un solo sguardo. E le corse che farei con te attraverso il tempo e i limiti di questa stupida epoca che ci lacera da basso, i sorrisi che potrei regalarti, la pioggia; le lacrime di gioia e dolore che rinnegherei, malata d'euforia, nell'esistenza sciocca e piena di piccola vita che potremmo consumare l'uno con l'altra, davanti ad un fuoco acceso, con la neve, sulle spiagge di queste menti giovani. Ci distruggono ogni giorno, anche tu lo sai. Tu non vivi nelle false convinzioni dei vecchi e dei principi. Tu sai, non è vero? Ma nessuno ti ascolta. I problemi non si bruciano. Evitare di urlare non renderà meno inutile quel megafono rotto che Miku stringe nelle mani sanguinanti. Lascia che sia. Ma che sia come vuoi tu. E' semplice, no? Insegnam...Read the whole post... |
|
| |