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Posted on 26/10/2008, 15:58 by: Jericho XVIII

Luce

Non siamo qui per negare di esistere
Io mi sento qui per vivere, fratellini.

"Come va?"
"Mah, tiro avanti"
Sorridendo, però.
Proprio io che sono irascibile e orgogliosa, sì, lo dico. Proprio io che voglio fare a botte come un cucciolo di cane, io che ho voglia di ringhiare e di rotolare nel fango.
E lo dico per un motivo, e questo motivo è semplice e fondamentale.
Dobbiamo vivere sereni. Perchè senza farlo si tratta di esistere, e basta.

Avrei tanti di quei motivi per essere triste. Motivi seri, che non hanno niente a che vedere con "sono brutta" o "i miei non mi comprano la ps3" - questi sono proprio esclusi ed inesistenti nel mio caso.
Eppure non lo sono.

La mattina quando mi sveglio e la sera prima di andare a dormire, mentre mangio o corro o mi metto le scarpe, mi sento felice, perchè sono reale. Perchè se penso ad una cosa posso farla.
Quante volte, al giorno, provo quella meravigliosa emozione, quella che senti quando pensi ad una cosa, e la fai.

Vedo §a§u davanti a me. Sorrido, mi immagino saltargli addosso.
Sorrido.
E lo faccio.

E' così che si deve campare. Con ironia, con voglia e volontà. Con la consapevolezza del sì, esisto e posso continuare a farlo.

Mami, tu questo non l'hai capito.
La serenità è frutto della felicità, della felicità dopo lo sforzo e il lavoro.
Non è così.
E se, mami, prendessi con serenità le cose ancora prima di iniziarle, ancora prima di sapere come andranno a finire?
E ti viene da sorridere. Perchè? E' ciò che ti vive dentro, la creatura che sei nutrita dalle emozioni, che esulta.

Voglio vivere così.
Davvero.

Anyway, sono tornata.
Questa gita è stata fruttuosa da tutti i punti di vista.
Quello culturale è stato arricchito parecchio. Trovarsi in un vero ex-campo di concentramento è ben diverso dal vederne delle foto o leggerne le cronache. Sono spaventosi.
E' impressionante vedere con quanta abilità gli ambienti siano stati creati per opprimere moralmente il prigioniero, e questo si vede ovunque, dalle celle ai cortili alle porte.
E toccare con le mani quei muri una volta fradici di sangue e sporchi di terra e fumo, prendere contatto in un punto preciso dove forse una piccola mano come la tua si era aggrappata per non cadere, nella sua agonia.
Noi bimbe innocenti
Qui..."
Devo leggere quella scritta, assolutamente. Potrebbe ricordare quel passato, no, Arlette?
Trieste è molto bella. E ventosa, yay.
Dal punto di vista sociale invece è stata una vera 'bomba'.
Ok.
Tempo delle confessioni.
L...
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